Il Museo nasce nel 1938 grazie all’acquisto, da parte del podestà di Oristano, della collezione Pischedda, la più grande raccolta privata di reperti archeologici della Sardegna. Le sale archeologiche ospitano materiali provenienti soprattutto dalla Penisola del Sinis risalenti al periodo preistorico e protostorico, dal Neolitico alla civiltà nuragica. La collezione comprende anche corredi tombali fenici e punici (VII-III secolo a.C.) provenienti da Tharros, e vari reperti di età romana, paleocristiana e altomedievale (II secolo a.C.- VII secolo d.C.). All’interno del Museo potrete ammirare il plastico ricostruttivo della città di Tharros e della città di Oristano nel XIV secolo, quando era circondata da una importante cinta muraria. Infine, la sala retabli espone opere di assoluto pregio quali il retablo di San Martino, il retablo del Santo Cristo e il retablo della Madonna dei Consiglieri. L’Antiquarium Arborense l’unico museo dell’isola a disporre di una sezione espositiva dedicata ai non vedenti e agli ipovedenti, dove è possibile toccare con mano la riproduzione dei più bei manufatti esposti al museo o facenti parte del patrimonio culturale cittadino”.